Imparare a volersi bene

Annarita Arso Psicologa

Psiche Nessuno e Centomila

Aveva commesso errori di grammatica, di punteggiatura, di presunzione. Per fragilità, per ostinazione e per ingenuità. Alcuni per ignoranza, per cattive abitudini o per cattive compagnie. Qualche volta solo per distrazione. Come quando aveva temuto di essersi persa e invece si era solo nascosta dietro una paura di una taglia più grande della sua. Aggrappata ai suoi ragionamenti senza una piega ma con il cuore pieno di grinze, cercava il significato delle cose dimenticandosi di viverle. E poi le sviscerava nei ricordi per trarne una lezione, illudendosi di trovare un senso a tutto quello che le accadeva anziché imparare a lasciarsi accadere.

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White Helmets

“I White Helmets erano insegnanti, farmacisti, commercianti, muratori, sarti, ingegneri, panettieri. Ora rappresentano la Syrian Civil Defense, i volontari che ogni giorno recuperano dalle macerie centinaia di civili siriani.

Sono disarmati, apolitici e laici. “Quando voglio salvare la vita a qualcuno, non mi interessa se sia un nemico o un amico. Quello che importa è che quell’anima potrebbe morire”, dichiara Abed, uno dei volontari.

[…]

Essendo volontari i White Helmets  hanno bisogno di sostegno economico. Sul loro portale è presente una sezione in cui è possibile fare donazioni all’organizzazione. Sono presenti i costi per ciascuno strumento necessario a svolgere la loro attività: un estintore, circa 94 dollari; un defibrillatore, oltre 3000 dollari; un casco bianco, circa 145 dollari; una maschera antigas, 110 dollari. E così via.

I White Helmets rappresentano una speranza per la popolazione civile. Il governo non è interessato a portare in salvo i civili che colpisce a morte: loro sono gli unici a cercare di mettere al sicuro più vite possibili, nel modo più neutrale possibile”

White Helmets: La speranza siriana

 

 

I colori dell’Alchimia

Cari amici,

vediamo insieme  il significato ermetico del NERO, del BIANCO, del GIALLO e del ROSSO secondo la filosofia esoterica.

 Questi sono i colori dell’alchimia, la scienza parallela alla magia che vuole trasmutare non il piombo in oro, come credono gli stolti, ma la mente asfittica dell’uomo, chiusa e ottusa, in un’intelligenza aperta e tollerante (oro).

Le tonalità corrispondono a questi significati:

Nero (Nigredo) —   È la notte, l’oscurità del dolore. È quella scheggia della nostra vita in cui tutto sembra senza speranza e senza scopo. I problemi avviluppano e soffocano. Tutto è tetro e cupo. Ma è anche il momento in cui una voce lontana comincia a sussurrare: «Attento, così stai soffrendo troppo, devi cambiare». E nel buio pesto si accende un pallido fuoco. La coscienza ha intrapreso il lentissimo giro del «cangiamento».

Bianco (Albedo) —    È il momento in cui la persona inizia a capire che è necessaria una trasformazione.

Giallo (Citrinitas) —  È il momento in cui il processo si è messo in moto e inizia il percorso della mutazione di sé. Ma questo sentiero è doloroso, occorre lasciarsi dietro i difetti, le preoccupazioni, le piccole meschinità e gli egoismi. È una fase dura e spesso chi intraprende il sentiero è tentato a questo punto di tornare indietro. Eppure c’è anche una forza interiore, ormai matura, che non rinuncia e continuamente sprona a proseguire.

Rosso (Rubedo)  —   È l’esplorazione raggiante della nuova personalità. Il vecchio io è come una crisalide, avvizzisce e lascia il posto alla nuova farfalla. La mente si è aperta e le piccole meschinità, le invidie, i rancori, i tremori, le paure e le angosce sono ormai alle spalle. È la rinascita. Una nuova vita attende chi ha iniziato il calvario.

Gabriele La Porta

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IL SOSIA DI DOSTOEVSKIJ #romanzo #letteratura #dostoevskij

Albertomassazza's Blog

dostoevskij

Pubblicato verso la fine del 1846, a pochi mesi di distanza dal romanzo d’esordio Povera gente (che gli  aveva fatto guadagnare un repentino successo di critica e di pubblico), Il sosia è un romanzo breve costruito sulla falsariga dei racconti fantastici di Gogol. Proprio per questa sua presunta mancanza d’originalità, ebbe un riscontro piuttosto tiepido e il più influente critico letterario russo del tempo, Belinskij, che pure aveva salutato Dostoevskij entusiasticamente solo pochi mesi prima come il nuovo Gogol, stroncò il romanzo.

Effettivamente, Il sosia parrebbe, a prima vista, l’opera di un giovane ancora insicuro incamminatosi sui sentieri già battuti dal maestro. In realtà, mentre intesse la sua trama gogoliana, Dostoevskij dissemina indizi destabilizzanti che finiscono col rovesciare la trama stessa: il fantastico cede il passo al patologico. Ancor prima di incontrare il suo sosia, Goljadkin, il piccolo burocrate protagonista del romanzo, pensa bene di segnare nell’incertezza la storia. Eccolo…

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LA PSICOEDUCAZIONE E L’ANIMA

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Si stanno approfondendo molti aspetti riguardanti la salute mentale. Da un lato c’è un flusso costante di nuove ricerche e potenziali trattamenti, dall’altro la promessa di una migliore assistenza medica, di recente negli Stati Uniti, dove grazie alle disposizioni della legge per la tutela del paziente (Obamacare), gli assicuratori sanitari sono finalmente obbligati a coprire i disturbi mentali, tanto quanto quelli “fisici”.

Il pregiudizio sui disturbi mentali è (ed è stato) parte integrante di tutto questo, nonostante si basi, il più delle volte, su dati aneddotici. Anche in Italia la situazione riguardante lo stigma è ancora problematica.

Le più recenti ricerche concordano nel considerare essenziali gli aspetti e le strategie di psicoeducazione rivolte alle famiglie e ai giovani, sia per migliorare le capacità di gestione della malattia già esistente che per informare la popolazione generale (ad esempio tramite le scuole) con fatti, spiegazioni e rassicurazioni, invece che aneddoti infondati.

Il…

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Angye Gaona, “Nascita volatile”, Thauma Edizioni 2012

Una bella scoperta

Iris di Kolibris

A cura di Andrea Garbin

coverL’intenzione di Angye Gaona, in questo suo primo libro, è chiara sin da subito. Dalla citazione in apertura del poeta e critico colombiano Jorge Gaitán Durán: “Non sono altro che una manciata di terra attraversata dai lampi”; dall’altra citazione di Paul Celan in testa alla prima delle due sezioni dell’opera, dal titolo “Transito in Terra”: “c’era terra in loro, e scavarono”. Quella terra dove noi umani viviamo, transitiamo appunto, è la stessa terra di cui siamo fatti, la terra che dobbiamo vivere e lasciare in eredità ad altri esseri umani. Attraverso le sue poesie, Angye ci porta a vedere il lato interiore e oscuro di un’umanità che ancora non è riuscita a vivere, condividere e convivere in questa terra.

“Seguo il cammino dello sterno / cerco l’origine della sete / vado verso il fondo di un canyon dalle pareti argentate”

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Ginette Paris, “La rinascita di Afrodite”

Recensione de “La rinascita di Afrodite” di Ginette Paris by Egidio Senatore

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Ginette Paris interpreta il mito della Dea dell’amore indicando la via che riconduce verso il mondo di una “femminilità interiore”, vincolata, nelle sue meravigliose espressioni, da secoli di cieco patriarcato. La rinascita di Afrodite è allora per noi la riscoperta di una sessualità affrancata dall’ombra del peccato e del male, vissuta come dono naturale di bellezza e piacere, come un’esperienza mistica e un’apertura diretta al numinoso. Come sostiene l’autrice:

La “rivoluzione sessuale” ha inteso sottrarre la sessualità al dominio della religione, per liberarla del senso di colpevolezza e di peccato… La sessualità così laicizzata diventa avventura erotica ed esperienza di piacere fine a se stesso… ma che ne è stato della sessualità come forma di iniziazione a stati di coscienza che fanno parte del regno del sacro? Il mito di Afrodite ci appare come un’alternativa…
[…] …fare l’amore eleva l’uomo e lo riavvicina alla divinità, piuttosto che abbassarlo al rango…

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Se saprai starmi vicino

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Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

Pablo Neruda

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“I rapporti falliscono non perchè abbiamo smesso di amare, ma perchè abbiamo smesso di immaginare” (J.Hillman)

Jung Italia

hillman-tribute-effect2 “Se il carattere di una persona è una complessità di immagini, allora per conoscerti devo immaginarti, assorbire le tue immagini. Per mantenermi in contatto con te, devo mantenere un interesse immaginativo non per il processo del nostro rapporto o per i miei sentimenti nei tuoi confronti, ma per le immagini che ho di te.
Il contatto attraverso l’immaginazione produce un’intimità straordinaria.
Quando l’immaginazione si concentra intensamente sul carattere dell’altro…l’amore segue presto.
Può ben darsi che i rapporti umani traggano beneficio della ripetuta esortazione ad amarsi l’un l’altro, ma perchè un rapporto continui a vivere, l’amore da solo non basta. Senza l’immaginazione, l’amore ammuffisce in sentimentalismo, dovere, noia.
I rapporti falliscono non perchè abbiamo smesso di amare, ma perchè, prima ancora, abbiamo smesso di immaginare”.
(James Hillman, La forza del carattere, p.255)


«Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.»
(Pedro Salinas)

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